Il progetto “L’Afrique c’est chic”

6 paesi africani. 14 giovani artisti emergenti. 250 ragazze che scoprono la libertà artistica che riscoprono la vita attraverso l’arte, che ricominciano a vivere in un atto di creatività. Una mostra itinerante che porta in Italia l’arte e la fantasia dei giovani africani. Un progetto inserito in un programma di sostegno rivolto in particolare alle ragazze in difficoltà che Missione Giovani FMA sostiene e che fino a oggi ha visto migliaia di ragazze ritrovare un percorso di vita lontano dalla violenza e dallo sfruttamento. Dal 19 marzo p.v. alle ore 18:00 presso Fandango Incontro, via dei Prefetti 22 a Roma, sarà visitabile fino al 23 marzo dalle ore 10:00 alle 21:00. 

afrique_est_chicPerché un progetto di arte?

L’arte rende possibile “vedere” e esprimere il sé, il mondo, la vita quotidiana al di la di quello che le parole possano rivelare. L’espressione artistica attiva risorse interiori inesplorate e la capacità di elaborare il proprio vissuto dandogli una forma che altri possono percepire e arricchire con la propria interpretazione.
Le immagini non mentono: sono immediate, autentiche, partono dal profondo e non creano barriere di difesa. Parlano un linguaggio universale e diventano chiave per entrare nell’immaginario e nella cultura di un popolo, per meglio coglierne l’anima.
Guardando questi spaccati di vita, impariamo a conoscere meglio anche i giovani “artisti e artiste” che attraverso quanto qui esposto, hanno voluto comunicare la loro vitalità , evocare la realtà colorata, attimi di gioia, di speranza,di impegno, quasi una tavolozza di umanità.
L’Afrique c’est chic vuole essere veicolo di un approccio giovanile all’arte senza stereotipi o preconcetti per permettere a giovani talenti di emergere e con qualche pennellata di bellezza, entrare nel gioco del dialogo di culture diverse.
Il Progetto d’arte L’Afrique c’est chic, proposto da Missione Giovani Fma Onlus, ha coinvolto 6 Paesi africani: Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Gabon, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo e Togo.
Paesi esplosivi di giovinezza, ricchi di storia e di cultura, ma anche di forte tradizione artistica, pittorica, scultorea, musicale, riconosciuta a livello internazionale.
La povertà economica e il ritardo dello sviluppo rischia oggi di paralizzare sul nascere le diverse espressioni artistiche. Il progetto con l’attribuzione di modesti fondi, ha permesso a 6 Centri giovanili, animati dalle Figlie di Maria Ausiliatrice – Suore salesiane di Don Bosco – in questi Stati, di realizzare 6 ateliers d’arte, impegnando come formatori giovani artisti emergenti locali.
Ad Abidjan, nel quartiere popolare di Koumassi, il Centro giovanile raggiunge 300 bambini e giovani e si è espresso nella pittura ad olio e su tessuto, nella realizzazioni di acquerelli e biglietti e nella cercamica.
A Lubumbashi nell’est della Republica del Congo, concentrato di ricchezze minerali e di sfruttamento del lavoro minorile, in un centro di ricupero di bambine della strada, un laboratorio realizza cartoline con paglia di mais e foglie di banane seccate e stirate.
A Lome’, in Togo, il Centro professionale esprime la fantasia in creazioni di moda: stoffe, abiti, magliette, trancolle e infradito.
In Gabon, ad Oyem, nel cuore della foresta equatoriale, le bambine e i bambini inventano i loro giochi e i gadget riciclando quello che trovano.
A Pointe Noire delle artiste e artisti in erba del Centro giovanile nato durante la guerra civile del Congo Brazzaville, si sono prodotti nella pittura ad olio.
Yaoundé capitale del Cameroun è una città artisticamente molto attiva e propositiva, apprezzata è la lavorazione del legno.
In Mozambico a Maputo un centro nato per recuperare i ragazzi di strada durante la guerra civile si è specializzato in articoli regalo di cancelleria…e in sculture di pietra di Ebigù combinate con rafia.

La mostra prende avvio a Roma con l’inaugurata il 19 marzo p.v. alle ore 18.00 presso Fandango Incontro , Via dei Prefetti 22 – Roma, e sarà visitabile fino al 23 marzo dalle ore 10.00 alla ore 21.00.
Questo evento è reso possibile grazie al sostegno e alla preziosa collaborazione di “Progetto ABC – Regione Lazio“.