ACCOGLIENZA

Accoglienza: il primo passo verso un futuro possibile

Accogliere significa riconoscere la dignità di ogni persona, soprattutto quando è fragile, ferita o invisibile agli occhi del mondo. Per Missione Giovani FMA, l’accoglienza non è solo un gesto di solidarietà, ma un atto profondo di giustizia e responsabilità. È l’inizio di un cammino condiviso verso l’autonomia, la formazione, la rinascita.

Nel cuore di molti progetti sostenuti dall’Associazione, l’accoglienza si concretizza in case famiglia, convitti studenteschi, centri per ragazze vulnerabili, spazi sicuri per bambini e rifugiati, dove ogni persona ritrova un senso di appartenenza e la possibilità di ricostruire la propria vita. In contesti segnati da povertà estrema, violenza, disastri naturali o instabilità politica, queste strutture rappresentano una casa vera, spesso l’unica possibile.

Una rete di accoglienza in tutto il mondo

In Etiopia, nel villaggio di Gubrye, le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno dato vita a una nuova realtà: un centro multifunzionale che ospiterà anche un ostello per ragazze provenienti dai villaggi più remoti, non con il semplice obiettivo di offrire loro un letto e un pasto, ma soprattutto per permettere loro di accedere alla scuola, alle attività educative e ai percorsi di formazione professionale tenuti nel centro a cui altrimenti non potrebbero accedere. Qui l’accoglienza diventa riscatto: è la chiave per sottrarsi ai matrimoni precoci, alla marginalizzazione, alla violenza.

In Benin, la “Maison de l’Espérance” accoglie ragazze in situazione di grave vulnerabilità sociale, spesso vittime del fenomeno del vidomègon, una forma di sfruttamento infantile purtroppo ancora diffusa in cui le bambine vengono vendute dalle famiglie di appartenenza troppo povere per mantenerle ad altre famiglie in cui queste bambine sono di fatto delle schiave. Questo centro offre non solo protezione ma restituisce alle bambine un’infanzia altrimenti negata e alle giovani donne la possibilità di un inserimento sociale grazie a un programma di formazione in cucina, sartoria, pasticceria e imprenditoria di base. Ogni giovane donna che entra qui trova un ambiente sicuro e la possibilità di riprendere in mano la propria vita.

L’accoglienza si fa anche emergenza. Ad Haiti, dopo il terremoto del 2010 e le emergenze umanitarie che sono seguite, le FMA hanno creato una struttura di accoglienza a Croix-des-Bouquets per i bambini rimasti soli. Questi piccoli, strappati alla propria famiglia dalla furia della natura, hanno trovato un nuovo rifugio in una casa costruita con amore, dove ogni giorno le FMA si adoperano per restituire loro normalità, sorrisi, speranza e gioia di vivere.

Anche in Sud Sudan, paese martoriato da devastanti conflitti interni e una gravissima insicurezza alimentare, l’accoglienza ha assunto un ruolo fondamentale. Le FMA non si sono limitate a distribuire cibo, ma hanno attivato forme di ospitalità temporanea e protezione per donne e bambini sfollati, creando spazi dove poter mangiare e accedere ai servizi basilari in sicurezza. In queste zone dove tutto manca, accogliere è un atto di eroismo quotidiano.

Una casa dove imparare a diventare grandi

In Nepal, dopo il devastante terremoto del 2015, molte famiglie hanno perso tutto. Le case, le scuole, le attività lavorative sono crollate in un istante. Le FMA hanno risposto con prontezza, attivando centri di accoglienza temporanei per bambini e bambine che avevano perso i genitori o erano rimasti senza un luogo sicuro dove vivere. L’accoglienza è stata solo il primo passo: a questi minori è stato garantito l’accesso alla scuola, alle cure mediche, a un sostegno psicosociale costante.

Per le FMA accoglienza significa accompagnare nel tempo, come nel progetto “Mani al Timone” in Italia, a Cammarata, dove giovani migranti accolti nelle strutture SPRAR sono stati coinvolti dalle FMA in percorsi di formazione professionale e inserimento lavorativo. È una forma di accoglienza che guarda lontano, che non si ferma al primo bisogno, ma costruisce percorsi di autonomia reale.

In Timor Est, nelle missioni di Dili e Cailaco, l’accoglienza si declina nella quotidianità: i convitti gestiti dalle Figlie di Maria Ausiliatrice offrono ospitalità a ragazze che provengono da zone rurali, troppo lontane per poter frequentare regolarmente la scuola. Nelle comunità delle FMA trovano un tetto, pasti, sostegno educativo e affetto. Qui, accogliere significa permettere a queste giovani di sognare un futuro diverso.

Accogliere è proteggere: donne e minori al centro

In molte delle missioni sostenute da Missione Giovani FMA, le donne sono al centro dell’attenzione. Accogliere una donna in difficoltà, una madre sola, una ragazza vittima di tratta o di abusi, significa rompere una catena di violenza che troppo spesso si trasmette da una generazione all’altra.

A Cotonou, in Benin, così come anche a Kinshasa, in Congo, e, allo stesso modo, in diverse realtà dell’America Latina, i progetti di accoglienza pensati per giovani donne sono spazi di libertà. Le FMA offrono rifugi sicuri, lontani dallo sfruttamento, dove poter imparare un mestiere, rafforzare l’autostima, riscoprirsi protagoniste del proprio cammino.

A Port-au-Prince, ad Haiti, le nuove “maisonnettes” realizzate grazie a Missione Giovani FMA, sono piccoli nuclei abitativi costruiti per restituire un tetto e una dignità alle famiglie che vivevano ancora sotto le tende, anni dopo il terremoto. Insieme alle abitazioni, sono stati attivati spazi per l’infanzia, dove accogliere e accompagnare i più piccoli in un percorso educativo sereno e una serie di servizi di supporto.

Una casa per rinascere, ovunque nel mondo

Argentina, Brasile, Paraguay, India, Cambogia… ovunque vi sia una comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si intrecciano storie di accoglienza. Non sempre si tratta di strutture imponenti: spesso basta una stanza, un cortile, un pasto condiviso per trasformare la vita di chi ha perso tutto.

Il filo rosso che lega tutti questi progetti è la convinzione che ogni persona ha diritto a essere accolta con rispetto, ascolto e amore. L’accoglienza, nella visione di Missione Giovani FMA, non è solo il primo gesto dell’aiuto, ma la base su cui costruire ogni altro intervento: la scuola, la formazione, il microcredito; tutto l’intero percorso di crescita di una persona e di evoluzione di una comunità.

Anche quando l’ospitalità è temporanea, come in situazioni di emergenza (conflitti, catastrofi naturali, crisi umanitarie), le missionarie si impegnano affinché l’accoglienza non sia solo risposta immediata, ma opportunità per ricominciare. Dove arriva una comunità FMA, c’è una porta aperta, una mano tesa, una luce accesa anche nel buio più profondo.

Un’accoglienza che forma, educa, libera

L’accoglienza promossa da Missione Giovani FMA non è mai assistenzialismo, ma una forma di educazione integrale. Le persone accolte – bambine, ragazzi, donne, intere famiglie – sono coinvolte in un cammino di crescita personale e comunitaria. L’obiettivo non è solo offrire rifugio, ma restituire libertà, dignità e strumenti per una vita autonoma.

Per questo l’accoglienza si intreccia sempre con l’educazione, con la scuola, con la formazione professionale, con i progetti di microcredito. Non si tratta solo di salvare qualcuno da una situazione difficile, ma di accompagnarlo verso un futuro diverso, fondato sulla consapevolezza e sulle proprie capacità.

Missione Giovani FMA crede in un’accoglienza che trasforma. Non perché cambia le persone, ma perché le mette nella condizione di riscrivere la propria storia da sole.

I progetti di accoglienza portati avanti da Missione Giovani FMA sono resi possibili dalla generosità dei nostri benefattori.